Paolo Radi : Limite custodito
La Galleria Marchetti presenta le nuove opere di Paolo Radi
Il limite custodito, come dice l’artista, è il luogo invalicabile dove l’incertezza diventa desiderio, dove luci ed ombre diventano vitali ed inesprimibili. Luogo impenetrabile fisicamente ma accessibile con la mente che immagina,vede e trova cose che sono la sua essenza stessa.
“... Che l’essere non si identifica mai con le cose finite, ma si rivela e si nasconde nelle cose, “induce” a riconoscere che ogni singola cosa è una metafora dell’essere; ciò richiede che ogni cosa sia considerata come un velamen sotto il quale l’essere ‘è nascosto’ e, insieme, ‘si disvela’...( Lucio Saviani : Partage).
Il limite custodito, come dice l’artista, è il luogo invalicabile dove l’incertezza diventa desiderio, dove luci ed ombre diventano vitali ed inesprimibili. Luogo impenetrabile fisicamente ma accessibile con la mente che immagina,vede e trova cose che sono la sua essenza stessa.
“... Che l’essere non si identifica mai con le cose finite, ma si rivela e si nasconde nelle cose, “induce” a riconoscere che ogni singola cosa è una metafora dell’essere; ciò richiede che ogni cosa sia considerata come un velamen sotto il quale l’essere ‘è nascosto’ e, insieme, ‘si disvela’...( Lucio Saviani : Partage).
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... Il “mistero” della luce penetra in esse, esce e rientra, viene assorbito e nuovamente ne trasuda. La luce racchiusa nelle forme di Radi si avvicina e si allontana nello stesso tempo, si contrae e si dilata in un pulsare continuo. Limpidezza di un eidos, mistero di un sogno. Tutto si fonda su un senso profondo, vivo e totale dello spazio, che porta la materia a farsi corpo, dando vita a un’affabulazione visivo-tattile pronta a sondare le innumeri possibilità dello spazio stesso...” (Silvia Pegoraro: XII Biennale d’Arte Sacra). “...il suo impianto fortemente metafisico lo avvicina a ricerche propriamente italiane che non solo riprendono le atmosfere di sospensione temporale del movimento storico, ma le lega alla ricerca spazialista che aveva scelto di riproblematizzare lo spazio, aprendolo al vuoto e al mistero. ...La linea metafisica dagli anni 10 ad oggi, è sempre presente tra figurazione e astrazione, tra scultura e pittura, come una sorta di grande ambiente mentale in cui il tempo rallenta fino a scomparire e lo spazio si amplifica coinvolgendo lo spettatore in una dimensione psichica spaesante...”(Valerio Dehò: Indefinito continuo).
Paolo Radi è nato a Roma il 28 marzo 1966.
Diplomato all’Accademia Di Belle Arti di Roma nel 1988, esordisce nel 1992 alla rassegna “Giovani artisti IV” al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Nel 2002 è invitato a realizzare il proprio lavoro presso la Fondazione “Sculpture Space” di Utica, New York. Nello stesso anno è vincitore del “Premio Giovani/Scultura” dell’Accademia Nazionale di San Luca a Roma. Nel 2003 è invitato alla XIV Quadriennale “Anteprima Napoli”, Palazzo Reale e nel 2006 partecipa alla X Biennale di Architettura, Venezia. Vive e lavora a Roma
Inaugurazione lunedì 11 febbraio 2008 ore 18.30
Fino al 15 marzo 2008
Paolo Radi è nato a Roma il 28 marzo 1966.
Diplomato all’Accademia Di Belle Arti di Roma nel 1988, esordisce nel 1992 alla rassegna “Giovani artisti IV” al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Nel 2002 è invitato a realizzare il proprio lavoro presso la Fondazione “Sculpture Space” di Utica, New York. Nello stesso anno è vincitore del “Premio Giovani/Scultura” dell’Accademia Nazionale di San Luca a Roma. Nel 2003 è invitato alla XIV Quadriennale “Anteprima Napoli”, Palazzo Reale e nel 2006 partecipa alla X Biennale di Architettura, Venezia. Vive e lavora a Roma
Inaugurazione lunedì 11 febbraio 2008 ore 18.30
Fino al 15 marzo 2008