Oltre la pittura: Presenza tra materia e luce. Galleria Comunale al Montirone

Nella storia dell’arte sono da sempre esistite delle categorie nelle quali inserire i lavori: pittura, scultura e affresco sono tra le più antiche. Nel corso dei secoli ad esse se ne sono aggiunte altre come la fotografia, l’installazione, la performance, la videoarte. A quasi ogni opera d’arte si può dunque far corrispondere una determinata categoria. Questa corrispondenza è facile da trovare per quasi tutti i lavori artistici. Qualche esempio. Monochrome bleu di Klein : pittura. David di Michelangelo: scultura. La Montagna di Sale di Paladino: installazione. Si potrebbe andare avanti per ore riuscendo così a catalogare quasi tutte le opere d’arte. Quasi tutte però. Non tutte. Ci sono, infatti, lavori che sfuggono a ogni forma di catalogazione. Opere che sembrano sculture e invece sono installazioni, fotografie che sembrano dipinti e opere che non sono né esclusivamente pittoriche né esclusivamente scultoree. È il caso dei lavori di Paolo Radi prodotti tra il 2003 e il 2011 in mostra alla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea al Montirone di Abano Terme fino al 27 luglio curata da Antonietta Fioretto e Chiara Vernier. Questa importante mostra monografica presenta le opere più recenti di Radi nato a Roma nel 1966. Le opere in mostra sembrano dipinti ma, osservandoli bene, si può notare come quella di Radi sia una pittura non pittura. Una pittura fatta di colore, luce e materia. I quadri di Radi non sono quindi quadri nel senso canonico del termine ma piuttosto composizioni il cui scopo è quello di suggestionare, circondare e inondare di luce lo spettatore. Osservando questi lavori si viene come avvolti dalla luce che emanano e si ha la sensazione di essere trasportati in un luogo senza tempo in cui ci si può prendere una pausa dalla frenesia dei tempi moderni e fermarsi a contemplare e riflettere. Queste di Radi sono opere evanescenti, delicate, che hanno un’intensità propria e forte davanti alla quale non si può rimanere indifferenti. Sono opere da contemplare in tutta calma. Matteo Galbiati nel testo di presentazione di queste opere scrive: “Sono queste tre. pittura, materia e luce – le coordinate essenziali, la base strutturante, su cui si muove l’intensità comunicativa di queste suggestive opere.” E prosegue: “ Quella di Radi è una pittura non pittorica che lascia in secondo piano il segno e la gestualità per avvantaggiarne la percezione e la suggestione” Non resta quindi che osservare le opere in mostra e lasciarsi andare alle suggestioni.
Michela Bortoletto Arskey 7/7/2011