Istituto Italiano della Cultura:
Confronto / Poredenia

Il principale fenomeno estetico della nostra contemporaneità risiede in una nuova modalità di rappresentazione del mondo, la globalizzazione è parte di un processo evolutivo che investe anche le arti visive.
Ospitata dall’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado, promotore di iniziative di collaborazione tra artisti italiani e serbi, la mostra Confronti / Poredenja è la sintesi di un viaggio, un discorso a sei voci che denota le peculiarità specifiche di due nazioni, Italia e Serbia, unite da un comune denominatore linguistico, inteso come procedimento elettivo di una raccolta paziente di dettagli visivi. L’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado i, nella convinzione che la cultura e l’arte siano campi in cui il I sei artisti coinvolti nella mostra contribuiscono alla costruzione di un percorso, un confronto, per l’appunto, che non è sinonimo di una dicotomia esistente ma è inteso nell’accezione di un passaggio di testimone, di un discorso in cui ognuno dei protagonisti apprende e condivide un differente idioma materico, laddove la tecnica è il comun denominatore che edifica inedite architetture visuali.


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Scrive il filosofo francese Nicolas Bourriaud: “Ciò che viene chiamato altermoderno è precisamente l’emergere, in questo inizio di XXI secolo, di un nuovo precipitato culturale, o ancora la formazione di un popolo mobile di artisti e pensatori che scelgono di andare nella medesima direzione. Un mettersi in cammino, un esodo”. L’arte è parte integrante di un processo inarrestabile di creolizzazione: ogni artista reca in sé il proprio bagaglio culturale, le proprie radici, per poi poter condividere la sua conoscenza e integrarla con l’altrui esperienza all’interno di uno scambio equo e paritario. I tre artisti della compagine serba, Marko Gavrilovic, Milija Belic ed Ivana Milev, rappresentano tre differenti generazioni, tre diversi approcci estetico – culturali. Marko Gavrilovic sonda nei suoi dipinti e nelle sue sculture il complesso rapporto tra uomo e natura, nella continua ricerca di un flusso universale, le sue forme antropomorfe e animalesche sono dedite alla narrazione di una realtà celata dalle maschere che quotidianamente indossiamo, per catturare l’essenza dell’uomo e del mondo che abita. L’opera di Ivana Milev è contrassegnata dall’osservazione della natura e del mondo inanimato delle forme che subiscono la forza dell’acqua, del vento e del fuoco. Le sue sculture sono frutto di una stupefacente minuzia tecnica e di un’accuratezza impeccabile. L’artista sperimenta nuove soluzioni compositive che le consentono di intraprendere un’inedita rappresentazione dello spazio circostante. Milija Belic è un pittore, scultore ma anche uno storico dell’arte, la sua visione estetica è completamente indirizzata in ciò che l’artista stesso definisce “ritmo plastico”, ovvero la ricerca dell’essenza nella forma svincolata da qualsiasi soggetto, una cosmologia moderna che ripropone in una chiave inedita la filosofia pitagorica dei numeri e della geometria universale. La compagine italiana della mostra è rappresentata da tre artisti; Emanuela Fiorelli, Micaela Lattanzio e Paolo Radi, che hanno in comune il forte rapporto con lo spazio, nell’assidua ricerca materica di una terza dimensione. Micaela Lattanzio, nelle sue installazioni cartacee, dona al materiale una dignità scultorea, ogni suo lavoro è caratterizzato dalla forte duttilità a cui viene sottoposta la carta, nelle mani dell’artista essa diviene un tassello musivo, negli intagli, nelle geometrie assunte, ciascun frammento genera forme esclusive di un vocabolario corporeo ed unitario che dà vita a strutture molecolari, tessuti connettivi di conoscenza. Beyond the Body consta di sette esagoni che creano nell’insieme l’esemplificazione di un’immagine unitaria. Ogni singolo esagono contiene gli elementi di una frammentazione, il corpo nudo viene scomposto creando nuove configurazioni e inedite soluzioni formali. Come fossero cellule estrapolate da un organismo complesso, ciascun frammento cartaceo rappresenta un tassello per costruire o de – costruire l’identità fisiognomica del corpo umano. I segni tridimensionali di Emanuela Fiorelli compongono identità plastiche che investono la superficie, la rendono tangibile allo sguardo. I fili elastici sviluppano intricati sentieri, labirinti percettivi che narrano la dialettica di una forma duratura e di un “pensiero indissolubilmente legato” che garantisce all’opera la “possibilità della sua esistenza”. Il diaframma siliconico è il campo d’indagine che investe l’opera di Paolo Radi. Le sculture traslucide narrano di realtà impercettibili, dove l’invisibile è il protagonista assoluto di ogni composizione e la superficie è la soglia inafferrabile che conduce lo spettatore all’interno di uno spazio enigmatico e percettivo.

Confronti / Poredenja è la stratificazione di eterogenee esperienze visuali, la sintesi di due culture che si incrociano, si confrontano e si fondono in un unico codice estetico per dare vita ad inedite soluzioni formali e creative. Promossa da Gabriella Carlucci, in collaborazione con la Galleria Cà d’Oro Roma – Miami –New York

ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA
BELGRADO
CONFRONTI / POREDENJA
MARKO GAVRILOVIC – MILIJA BELIC – IVANA MILEV
EMANUELA FIORELLI – MICAELA LATTANZIO – PAOLO RADI
A cura di Alessia Carlino e Marko Gavrilovic
Kinoteka Jugoslovenska
Opening 16. 09. 2017
16.09.2017 – 16.10.2017